L'eradicazione di Helicobacter pylori nei pazienti con dispepsia funzionale continua ad essere oggetto di dibattito.
Sono stati studiati gli effetti dell'eradicazione sui sintomi e sulla qualità di vita dei pazienti di Centri di cure primarie.
Pazienti adulti positivi ad Helicobacter pylori affetti da dispepsia funzionale che corrispondevano ai criteri Roma III International Consensus sono stati randomizzati a ricevere Omeprazolo ( Antra ), Amoxicillina triidrato ( Velamox ) e Claritromicina ( Klacid ) oppure Omeprazolo più placebo per 10 giorni.
L'endoscopia e il test per l’Helicobacter pylori sono stati eseguiti al momento dello screening e a 12 mesi.
Le misure di esito erano rappresentate da miglioramento dei sintomi di almeno il 50% a 12 mesi, utilizzando un questionario validato malattia-specifico ( endpoint primario ), valutazione globale dei sintomi del paziente e qualità di vita.
Sono stati randomizzati 404 pazienti ( 78.7% donne, età media, 46.1 anni ); 201 sono stati assegnati al trattamento con antibiotici ( gruppo antibiotici ) e 203 al gruppo di controllo.
Un totale di 389 pazienti ( 96.3% ) ha completato lo studio.
La percentuale di pazienti che ha raggiunto l'endpoint primario è stata pari a 49.0% ( 94 su 192 ) nel gruppo antibiotici e 36.5% ( 72 su 197 ) nel gruppo controllo ( P=0.01; number needed to treat,NNT=8 ).
Nella valutazione globale dei sintomi del paziente, il 78.1% nel gruppo antibiotici ( 157 su 201 ) ha dimostrato di aver ottenuto un miglioramento sintomatico mentre lo ha dimostrato il 67.5% nel gruppo di controllo ( 137 su 203 ) ( P=0.02 ).
Il gruppo antibiotici ha presentato un aumento significativamente maggiore nella media dei punteggi complessivi della componente fisica del MOS SF-36 ( Medical Outcomes Study 36-Item Short Form Health Survey ), rispetto al gruppo di controllo ( 4.15 vs 2.2, P=0.02 ).
In conclusione, l'eradicazione di Helicobacter pylori fornisce dei vantaggi significativi nei pazienti dei Centri di cure primarie con dispepsia funzionale. ( Xagena2011 )
Mazzoleni LE et al, Arch Intern Med 2011; 171: 1929-1936
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