Misurare la rigidità splenica nei pazienti con cirrosi è un metodo non-invasivo, efficace, per predire e differenziare le grandi e piccole varici esofagee e determinare quelle a rischio di sanguinamento.
Mediante elastografia transitoria ( FibroScan ), è stata misurata la rigidità della milza e del fegato in 200 pazienti con cirrosi, consecutivi, nel periodo 2011-2012.
In alcuni pazienti sono state effettuate altre misurazioni, tra cui: gradiente pressorio delle vene epatiche ( HVPG ), endoscopia gastrointestinale del tratto superiore ( EGDS ), rigidità del fegato per diametro della milza diviso per la conta piastrinica ( LSPS ), e rapporto tra conta piastrinica e diametro della milza ( PSR ).
Tra i 174 pazienti valutabili che hanno incontrato i criteri di inclusione e avevano valide misurazioni della rigidità del fegato e della milza, 124 ( 71% ) presentavano varici esofagee.
Settantotto pazienti avevano varici esofagee di grandi dimensioni ( più di 5 mm ), 46 avevano varici di piccole dimensioni ( inferiori a 5 mm ).
I pazienti con varici esofagee hanno mostrato una differenza significativa nei valori mediani della rigidità splenica ( 54 versus 32 kPa ), rigidità epatica ( 51.4 vs 23.9 kPa ), LSPS ( 6.1 vs 2.5 ) e PSR ( 812 vs 1.165 ), rispetto ai pazienti senza varici esofagee ( P = 0.001 per tutte le differenze ).
I valori della rigidità epatica non hanno permesso di distinguere tra grandi e piccole varici ( 53 vs 45.3 kPa, p=0.57 ) a differenza dei valori della rigidità splenica ( 56 vs 49 kPa, p=0.001 ).
I pazienti con sanguinamento delle varici ( n=46 ) avevano anche maggiore rigidità splenica rispetto ai soggetti senza eventi emorragici ( n=78 ) ( 58 vs 50,2 kPa, p=0.001 ).
Tra i pazienti sottoposti a misurazione del gradiente pressorio delle vene epatiche ( n=52 ), una correlazione significativa è stata osservata con la rigidità splenica ( P=0.001 ) e LSPS ( P=0.01 ), ma non con la rigidità epatica ( P=0.207 ). ( Xagena2013 )
Fonte: American Journal of Gastroenterology, 2013
Gastro2013 Diagno2013