L’epatite C è una malattia causata dal virus dell’epatite C ( hepatitis C virus, HCV). Generalmente la maggior parte delle persone che acquisiscono questa infezione non presentano sintomi o solo una modesta sintomatologia.In un’alta percentuale dei casi ( 50-70%) l’infezione diventa cronica e tende a progredire seppur lentamente in cirrosi. La gravità dell’epatite C dipende anche dalla presenza di altre malattie epatiche, tra cui l’epatite alcolica e l’epatite B.
L’epatite C è trasmessa attraverso scambio di sangue ( soprattutto trasfusioni). Una bassa incidenza di trasmissione si osserva invece con i rapporti sessuali.
L’infezione può essere contratta dai viaggiatori soprattutto con pennini per il tatuaggio contaminati. Sono a rischio anche i soggetti che si sottopongono ad agopuntura, operazioni dentarie e mediche con strumenti non disinfettati e sterilizzati, o con il promiscuo impiego di siringhe per iniettare la droga.
Il Paese con maggiore incidenza di epatite C è l’Egitto. Rischio intermedio si osserva nell’ Europa Orientale, nel Mediterraneo, nel subcontinente indiano, nell’Africa, e nell’Asia. L’infezione da HCV ha una bassa incidenza nel Nord America, America Centrale, Australia, Europa Occidentale.
Per prevenire la malattia non è attualmente disponibile alcun vaccino e non esiste ancora una terapia efficace.
Nel 1998 l’FDA ha approvato l’associazione della Ribavirina con l’Interferone alfa-2b, che abbassa i livelli del virus dell’epatite C, senza tuttavia portare a guarigione completa. Questa terapia non è scevra da effetti indesiderati, anche gravi.
La principale reazione avversa che si osserva con la somministrazione di questa terapia di combinazione è l’anemia, che si presenta 1-2 settimane dall’inizio della somministrazione.
Prima di iniziare il trattamento è pertanto necessario eseguire una conta degli eritrociti. Nei pazienti anemici trattati si sono osservati attacchi cardiaci fatali e non-fatali . I pazienti con cardiopatia importante non dovrebbero essere sottoposti a terapia con Ribavirina ed Interferone alfa-2b.
La terapia di combinazione può inoltre causare effetti teratogeni con possibile morte dei feti esposti.
Per evitare i danni fetali le donne infettate e le donne partner di uomini malati non dovrebbero iniziare la gravidanza durante il trattamento e fino a 6 mesi dopo la sua interruzione. Altri comuni effetti indesiderati associati alla terapia con Ribavirina ed Interferone alfa-2b sono: senso di affaticamento, nausea, rash cutaneo, prurito.
L’Interferone alfa-2bè responsabile di: depressione, psicosi, allucinazioni , comportamento aggressivo ( ideazione di suicidio, tentativi di suicidio, e rari casi di ideazione omicida). Questi effetti possono presentarsi nei pazienti anche senza che abbiano mai presentato storia di malattia psichiatrica.
L’Interferone alfa-2b può causare una sensibile riduzione dei globuli bianchi e di piastrine. ( Xagena2001 )