Sono necessari trattamenti sicuri ed efficaci nel lungo periodo che riducano il bisogno di corticosteroidi nella malattia di Crohn.
Benché gli antimetaboliti purinici siano moderatamente efficaci per il mantenimento della remissione, i pazienti spesso hanno recidive nonostante il trattamento con questi farmaci.
Il Metotrexato ( Methotrexate ) potrebbe rappresentare un’alternativa sicura ed efficace ai trattamenti di mantenimento più costosi con antagonisti di TNF-alfa.
Una revisione sistematica di studi randomizzati presenti in letteratura ha esaminato l’efficacia e la sicurezza del Metotrexato nel mantenimento della remissione della malattia di Crohn.
La principale misura di esito era la proporzione di pazienti che mantenevano remissione clinica secondo la definizione degli studi espressa come percentuale sul numero totale dei pazienti randomizzati ( analisi intention-to-treat ).
Sono stati inclusi nella revisione 3 studi.
Un’analisi congiunta ( n=98 ) che ha incluso 1 studio di alta qualità ( n=76 ) ha mostrato che il Metotrexato per via intramuscolare ( 15 mg/settimana ) è risultato significativamente più efficace del placebo per il mantenimento della remissione nella malattia di Crohn ( OR=3.11; P=0.01 ).
Il numero di persone da trattare per prevenire una recidiva è stato di 4.
Un’analisi congiunta di 2 piccoli studi ( n=50 ) non ha mostrato differenze tra Metotrexato e 6-Mercaptopurina ( 6-MP ) per il mantenimento della remissione ( OR=2.63; P=0.14 ).
Gli eventi avversi sono risultati generalmente lievi e si sono risolti dopo interruzione del trattamento o supplementazione con Acido Folico.
I più comuni sono stati: nausea e vomito, sintomi da raffreddamento, dolore, mal di testa, dolore articolare o artralgia e fatigue.
In conclusione, il Metotrexato per via intramuscolare a una dose di 15 mg/settimana è sicuro ed efficace per il mantenimento della remissione nella malattia di Crohn a differenza del Metotrexato per via orale ( da 12.5 a 15 mg/settimana ) che non sembra efficace a questo scopo. ( Xagena2009 )
Patel V et al, Cochrane Database Syst Rev 2009; (4): CD006884
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