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Necrosectomia endoscopica transgastrica versus chirurgica per la pancreatite necrotizzante infetta


Moli pazienti con pancreatite necrotizzante infetta necessitano di necrosectomia.

La necrosectomia chirurgica induce una risposta pro-infiammatoria ed è associata a un alto tasso di complicazioni.

La necrosectomia endoscopica transgastrica, una forma di chirurgia endoscopica transluminale attraverso l’orifizio naturale, potrebbe ridurre la risposta pro-infiammatoria e ridurre le complicazioni.

È stato condotto uno studio per confrontare la risposta pro-infiammatoria e l’esito clinico della necrosectomia transgastrica e chirurgica.

Lo studio clinico randomizzato e controllato, in cieco per il valutatore, è stato condotto in 3 ospedali accademici e in 1 ospedale regionale in Olanda nel periodo 2008-2010.

I pazienti mostravano segni di pancreatite necrotizzante infetta; avevano una indicazione per l’intervento e sono stati assegnati in maniera casuale a necrosectomia endoscopica transgastrica o necrosectomia chirurgica.

La necrosectomia endoscopica consisteva in puntura transgastrica, dilatazione del palloncino, drenaggio retroperitoneale e necrosectomia; quella chirurgica prevedeva rimozione retroperitoneale video-assistita dei tessuti o, se non attuabile, laparotomia.

L’endpoint primario era la risposta pro-infiammatoria post-procedurale misurata in base ai livelli sierici di interleuchina 6 ( IL-6 ).
Gli endpoint clinici secondari includevano un endpoint composito predefinito di complicazioni maggiori ( nuova insorgenza di insufficienza multiorgano, sanguinamento intra-addominale, fistola enterocutanea o pancreatica ) o decesso.

Nello studio sono stati randomizzati 22 pazienti, 2 dei quali non sono stati sottoposti a necrosectomia dopo catetere di drenaggio percutaneo e non sono risultati valutabili per l’endpoint primario.

La necrosectomia endoscopica transgastrica ha ridotto i livelli postprocedurali di IL-6 rispetto all’intervento chirurgico ( P=0.004 ).

L’endpoint clinico composito si è manifestato con minore frequenza dopo necrosectomia endoscopica ( 20% vs 80%; differenza di rischio, RD=0.60; P=0.03 ).

La necrosectomia endoscopica non ha causato nuova insorgenza di insufficienza multiorgano ( 0% vs 50%, RD=0.50; P=0.03 ) e ha ridotto il numero di fistole pancreatiche ( 10% vs 70%; RD, 0.60; P=0.02 ).

In conclusione, nei pazienti con pancreatite necrotizzante infetta, la necrosectomia endoscopica ha ridotto la risposta proinfiammatoria e l’endpoint clinico composito rispetto alla necrosectomia chirurgica. ( Xagena2012 )

Bakker OJ et al, JAMA 2012; 307: 1053-1061

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