I probiotici sono microrganismi vivi in grado di conferire un beneficio in termini di salute quando consumati.
Una condizione per la quale i probiotici sono stati chiamati in causa è la diarrea che si presenta come evento avverso comune con l’uso degli antibiotici.
È stata portata a termine una revisione sistematica della letteratura e una meta-analisi per valutare i dati relativi all’uso di probiotici nella prevenzione e nel trattamento della diarrea associata agli antibiotici.
Per la ricerca sono stati utilizzati 12 database elettronici e sono stati identificati gli studi randomizzati e controllati riguardanti i probiotici nella prevenzione o nel trattamento della diarrea associata agli antibiotici.
In totale, 82 studi soddisfacevano i criteri di inclusione.
Nella maggior parte degli studi sono stati utilizzati interventi basati su Lactobacillus da solo o in combinazione con altri generi; l’uso di altri ceppi è stato scarsamente documentato.
Il rischio relativo globale in una meta-analisi a effetti casuali di DerSimonian-Laird su 63 studi, per un totale di 11.811 partecipanti, ha mostrato un’associazione statisticamente significativa della somministrazione di probiotici con la riduzione della diarrea associata agli antibiotici ( rischio relativo, RR=0.58; P inferiore a 0.001; I(2), 54%; [ differenza di rischio, -0.07 ], [ number needed to treat, NNT=13 ] ) negli studi che riportavano informazioni sul numero di pazienti con diarrea associata agli antibiotici.
Questa osservazione è risultata relativamente invariata in numerose analisi di sottogruppo.
Tuttavia, esiste una significativa variabilità nei risultati derivati dall’unione dei dati degli studi coinvolti e le prove ottenute non sono sufficienti a determinare se questa associazione possa cambiare in modo sistematico in base a popolazione, caratteristiche dell’antibiotico o preparazione probiotica.
In conclusione, i dati raccolti suggeriscono che i probiotici sono associati a una riduzione della diarrea legata all’uso di antibiotici, ma servono ulteriori ricerche per determinare quali probiotici siano associati a maggiore efficacia e per quali categorie di pazienti in trattamento con specifici antibiotici. ( Xagena2012 )
Hempel S et al, JAMA 2012; 307: 1959-1969
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