Due studi clinici hanno mostrato che Natalizumab ( Tysabri ), un anticorpo monoclonale anti-integrina-alfa4, può avere una certa efficacia nei pazienti con malattia di Crohn.
Il Tysabri è un farmaco che è stato sviluppato per la sclerosi multipla.
Nel corso di studi clinici 3 pazienti in trattamento con Natalizumab hanno sviluppato leucoencefalopatia multifocale progressiva. Due di questi pazienti sono morti.
Biogen Idec ed Elan Pharmaceuticals, le due società che commercializzavano il farmaco, lo hanno ritirato dal mercato per motivi precauzionali.
L’effetto del Natalizumab è stato valutato anche nei pazienti con malattia di Crohn.
Nel primo studio ENACT-1, 905 pazienti sono stati assegnati in modo random a trattamento con Natalizumab oppure placebo, nell’arco di 10 settimane.
Non sono state osservate differenze tra i due gruppi riguardo alla risposta e alla remissione della malattia.
Nel secondo studio, ENACT-2, 339 pazienti, che avevano presentato una risposta nel primo studio, hanno ricevuto Natalizumab o placebo, ogni 4 settimane per 1 anno.
I pazienti trattati con l’anticorpo monoclonale hanno presentato una maggiore risposta sostenuta ( 61% versus 28% del placebo ) e remissione ( 44% versus 26% del placebo ).
Nel corso della fase di eastensione, un paziente trattato con Natalizumab ha sviluppato leucoencefalopatia multifocale progressiva ed è morto. ( Xagena2005 )
Fonte: The New England Journal of Medicine, 2005
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