La sindrome dell'intestino irritabile ( IBS ) è considerata una diagnosi di esclusione.
L’obiettivo di uno studio è stato quello di effettuare una revisione sistematica e una meta-analisi per valutare l'utilità della proteina C-reattiva ( CRP ), velocità di sedimentazione eritrocitaria ( VES ), calprotectina fecale e lattoferrina fecale per distinguere tra i pazienti con sindrome dell'intestino irritabile e malattia infiammatoria intestinale ( IBD ) e controlli sani.
È stata effettuata una ricerca sistematica di studi prospettici, su adulti, di coorte diagnostica con ciascuno dei quattro test.
Sono state stimate le probabilità di essere un controllo sano, di avere sindrome dell'intestino irritabile, o avere malattia infiammatoria intestinale in base ai valori dei biomarcatori.
La revisione sistematica ha identificato 1.252 citazioni. La valutazione dettagliata ha identificato 140 articoli potenzialmente rilevanti per proteina C-reattiva ( CRP ), velocità di eritrosedimentazione ( VES ), calprotectina e lattoferrina di cui 4, 4, 8 e 2 hanno soddisfatto i criteri di inclusione, rispettivamente.
Nessuno dei biomarcatori ha distinto in modo affidabile tra sindrome dell'intestino irritabile e controlli sani.
A un livello di CRP minore o uguale a 0.5 o a un livello di calprotectina minore o uguale a 40 mcg/g, c'è stata una probabilità minore o uguale all’1% di soffrire di malattia infiammatoria intestinale.
L’analisi individuale di VES e lattoferrina si è tradotta in scarsa utilità clinica.
In conclusione, i livelli di proteina C-reattiva e di calprotectina, rispettivamente, minori o uguali a 0.5 o 40, hanno escluso essenzialmente la malattia infiammatoria intestinale nei pazienti con sintomi di sindrome dell’intestino irritabile.
L'aggiunta della misurazione della proteina C-reattiva e della calprotectina ai criteri basati sui sintomi può migliorare la diagnosi certa di sindrome dell'intestino irritabile. ( Xagena2015 )
Menees SB et al, Am J Gastroenterol 2015; 110; 444-454
Gastro2015 Diagno2015