L'aggiunta di Ramucirumab ( Cyramza ), un inibitore dell'angiogenesi, come seconda linea, alla chemioterapia FOLFIRI ha prodotto un significativo ritardo nella progressione della malattia e prolungamento della sopravvivenza nei pazienti con carcinoma colorettale metastatico che aveva in precedenza progredito nonostante la terapia di prima linea.
Hanno preso parte allo studio RAISE 1.072 pazienti con malattia metastatica che è progredita durante o dopo il trattamento con Bevacizumab ( Avastin ), Oxaliplatino ( Eloxatin ), e una fluoropirimidina.
I pazienti sono stati assegnati in modo casuale a Ramucirumab più FOLFIRI ogni 2 settimane per ciclo ( n = 536 ) oppure a placebo più FOLFIRI ogni 2 settimane per ciclo ( n = 536 ).
L'endpoint primario era la sopravvivenza globale.
L'analisi di sopravvivenza globale ha mostrato che il trattamento con Ramucirumab ha ridotto il rischio di mortalità del 16% ( hazard ratio, HR=0.84; P = 0.0219 ) e ha prolungato la sopravvivenza mediana di 1.6 mesi rispetto al solo FOLFIRI.
I pazienti assegnati a Ramucirumab più FOLFIRI hanno avuto una sopravvivenza mediana di 13.3 mesi rispetto agli 11.7 mesi nel braccio solo chemioterapia.
Inoltre, Ramucirumab ha ridotto il rischio di progressione della malattia del 21% ( HR = 0.79; P = 0.0005 ).
La sopravvivenza mediana libera da progressione è stata di 5.7 mesi per i pazienti assegnati a Ramucirumab rispetto ai 4.5 mesi per quelli assegnati alla sola chemioterapia FOLFIRI.
I pazienti nel braccio Ramucirumab più FOLFIRI hanno presentato una più alta incidenza di eventi avversi di grado 3/4, tra cui neutropenia, fatica, diarrea, e ipertensione; tuttavia, il tasso di neutropenia febbrile è risultato simile tra i due bracci di trattamento. ( Xagena2015 )
Fonte: Gastrointestinal Cancers Symposium, 2015
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